Dare colore alla propria vision

Categoria: Post Produzione

Dare colore alla propria vision

Con i nuovi spazi di EMS per la post produzione sono riuscito a rendere il mio lavoro più efficace. Il Color Grading non mai stato così divertente e veloce.

Da pochi mesi sono entrato a far parte del network dei Videomaker di EMS, e devo dire che gli ottimi risultati sono evidenti.

I grandi vantaggi

Parliamo di cose tecniche:

La color grading room è attrezzata con un Mac Mini M1, un computer dalle dimensioni ridotte ma dalle potenzialità infinite. Grazie al processore M1 gestire file pesanti come il ProRes o il BRAW è l’ ultimo dei tuoi pensieri.

Come software la scelta è ricaduta su Davinci Resolve Studio. Il programma viene aggiornato periodicamente ed è stato configurato per la modalità collaborativa. (Ne parlerò più avanti).

In termini di hardware si può fare affidamento su uno Speed Editor panel per muoversi agilmente nella pagina CUT e EDIT e di un Color Panel Micro per avere totale controllo sulle wheels e gli slider della pagina COLOR. Quest’ultimo è un vero e proprio game changer. La precisione che si ha sul controllo delle wheels usando le ruote del panel è tutt’un altro mondo rispetto a usare un mouse o un trackpad. Senti fisicamente il controllo sulla ruota dei colori e vedi con occhio cosa sta succedendo e in che quantità.

A proposito di vedere, eccoci a parlare del componente forse piu’ importante della sala: il monitor. Come ben si sa, ogni schermo è diverso, basta accostare un Samsung, un iPhone e un Oppo per ottenere tre versioni diverse della stessa immagine. Ma allora chi di questi ha “ragione”? Come faccio a sapere che sto visualizzando ciò che sto effettivamente colorando? La risposta risiede nella calibrazione. Dal momento che un monitor viene calibrato, si ha la possibilità di renderlo più’ preciso nella riproduzione dei colori e più simile ad un eventuale secondo monitor. Il discorso è molto ampio, se anche ci fosse un articolo dedicato solo a questo topic non basterebbe per affrontare ogni sfaccettatura.. per farla breve: in una grading room non può mancare un monitor calibrato e con una buona riproduzione dei colori. La stanza offerta da EMS dispone di un Samsung 55” come monitor di lavoro affiancato da un BenQ PD2700Q che ottiene un segnale clean feed non compresso tramite una Blackmagic Ultrastudio Monitor 3G. Entrambi vengono calibrati mensilmente usando una SpyderX e DisplayCAL come software e devo dire che ogni volta che dopo anni sono riuscito a placare la mia “ansia da export”. Quella noiosissima ansia che dopo 2-3-4 ore di esportazione ti ritrovi davanti una color diversa, dei gamma shift, del banding.. finalmente posso vedere cosa sto effettivamente facendo ed avere continuità sui vari dispositivi.

Ho deciso di lasciare la chicca per ultima. Il PostgreSQL. Grazie a questa funzione di Davinci è possibile creare e lavorare a progetti condivisi. Cosa significa? Immaginiamo che ci siano due colorist a lavorare sullo stesso progetto. Dopo un breve briefing vengono smistate le timeline da colorare. Grazie a questa funzione è possibile utilizzare un unico progetto in condivisione su un server e lavorare in contemporanea su diverse timeline. Ciò apre le porte a soluzioni di smart working, condivisione delle modifiche in Live save, comunicazione fra vari reparti di post, una ottimizzazione dei tempi di dialogo, passaggio file e review delle modifiche senza precedenti.

Da EMS tutto questo è possibile e disponibile. Ho avuto modo di concludere tre progetti nell’ ultimo periodo sfruttando la grading room e i miei lavori hanno avuto un forte aumento nella qualità di output. Non ho più incontrato problemi di color o gamma shifts. Gli export hanno continuità su vari schermi e sono finalmente in grado di esprimermi con il mio linguaggio con maggiore precisione e potenzialità.